Written by Confagricoltura Cuneo

Confagricoltura Cuneo: “Servono interventi tempestivi a tutela della corilicoltura”

Anche a livello nazionale il comparto è in seria difficoltà, inviata una lettera al ministro Lollobrigida

“Non possiamo che ribadire l’urgenza di un intervento tempestivo a tutela di un comparto strategico per l’agricoltura piemontese e nazionale, affinché i corilicoltori possano affrontare con maggiore resilienza le difficoltà generate da fenomeni climatici sempre più estremi e imprevedibili” così Alessandro Bottallo, segretario della zona di Alba di Confagricoltura Cuneo interviene sul complicato momento vissuto dagli agricoltori che coltivano a nocciolo 28.000 ettari in Piemonte, 17mila in provincia di Cuneo. Il principale fattore penalizzante è da ricercarsi, quest’anno, nella diffusa presenza della cascola che ha provocato la caduta anticipata dei frutti. “I dati Agrion ci parlano di una cascola al 49% in Piemonte, dato quanto mai allarmante. Tra le cause di questo fenomeno, gli studi della Fondazione indicano gli attacchi delle cimici, l’anomalo andamento climatico, caratterizzato da forti stress idrici e termici e la mancanza di sostanza organica nel terreno” spiega Aldo Gavuzzo, presidente della sezione Frutta in guscio di Confagricoltura Cuneo.

“Che la situazione per la corilicoltura fosse molto complicata ce ne siamo accorti già a fine luglio, per questo, come Confagricoltura, abbiamo da subito sostenuto con forza la richiesta formale di Fondazione Agrion all’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte per il riconoscimento dello stato di calamità naturale per il comparto del nocciolo” continua Bottallo.

La richiesta avanzata alle istituzioni comprende quattro punti fondamentali: 1) il riconoscimento dello stato di calamità naturale in base alla normativa vigente; 2) l’avvio di un coordinamento interregionale per analizzare la situazione a livello nazionale e condividere esperienze e soluzioni; 3) l’attivazione di misure di sostegno economico alle imprese agricole colpite, utilizzando i fondi del Piano Corilicolo Nazionale; 4) il rafforzamento delle attività di ricerca e sperimentazione per approfondire le cause della cascola anticipata e individuare strategie di contrasto efficaci.

Anche a livello nazionale Confagricoltura esprime grande preoccupazione per la campagna corilicola 2025, che registra un decremento della produzione fino al 70% in alcuni territori. Di questa gravissima crisi la Confederazione ha informato il Governo, nella persona del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, chiedendo interventi urgenti, sia nel breve che nel lungo periodo, a tutela delle imprese agricole.

La produzione nazionale di nocciole è in forte contrazione, con una riduzione stimata di circa il 50% rispetto al potenziale produttivo. In alcune delle aree maggiormente vocate si registrano perdite fino al 70% e oltre. A rendere ancora più allarmante il quadro è il fatto che, dal 2015 ad oggi, le superfici coltivate a nocciole sono aumentate di oltre il 30%, a fronte di una produzione che già da diversi anni risulta in calo.

“Il comparto corilicolo è in estrema difficoltà – sottolineano dalla Federazione nazionale di prodotto frutta in guscio di Confagricoltura – e necessita di misure immediate per garantire un futuro alle aziende. È indispensabile prevedere ristori urgenti per far fronte alle perdite di quest’anno, ma anche interventi strutturali per tutelare la redditività, la competitività e la tenuta produttiva di un settore strategico per molti territori”.

Confagricoltura precisa che la filiera corilicola italiana, seconda per produzione al mondo, rappresenta non solo un’importante realtà economica, ma anche un elemento fondamentale sotto il profilo paesaggistico, ambientale, occupazionale e sociale. L’Organizzazione resta a disposizione per approfondire le proprie proposte, anche nell’ambito di un tavolo tecnico dedicato, e sollecita un rapido intervento delle istituzioni per sostenere un comparto che rischia un grave ridimensionamento.

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