Un mix di linguaggi musicali differenti negli spazi storici e naturali più rappresentativi di Cuneo: “Città in note. La musica dei Luoghi” torna dal 24 al 29 maggio con un fitto programma di concerti, talk, workshop e incursioni musicali che renderanno per sei giorni il capoluogo della provincia Granda capitale della musica e della cultura. La rassegna, ideata e prodotta da Fondazione Artea con il Comune di Cuneo, nasce per valorizzare attraverso la musica e riscoprire sotto una nuova luce luoghi simbolo del patrimonio storico e culturale della città, ma anche piazze, vie, parchi. A calcare il palco più esclusivo della rassegna tre grandi artisti italiani di caratura nazionale e internazionale: Motta, Tosca e Mario Brunello saranno protagonisti, al Teatro Toselli, di tre imperdibili concerti. I biglietti sono disponibili in prevendita da oggi, giovedì 20 aprile, su ticket.it: intero 15 euro, ridotto 12 euro (per under 25, over 65, possessori di abbonamenti alle stagioni a cura di Piemonte dal Vivo, iscritti all’associazione ACLI, iscritti FAI, possessori abbonamento Musei Piemonte e Valle d’Aosta). Per informazioni: fondazioneartea.org.
«Il legame tra arte e musica è l’aspetto fondamentale di questa rassegna, che non parla esclusivamente di musica, ma anche di valorizzazione del patrimonio culturale, largamente inteso – dichiara Davide De Luca, direttore della Fondazione Artea -. Rispetto alle edizioni precedenti,quest’anno Città in note raddoppia le giornate che vedono Cuneo e le sue bellezze storico-artistiche, architettoniche e paesaggistiche diventare protagoniste di eventi unici grazie ai tanti artisti di livello nazionale e internazionale che saranno presenti in città”.
Mercoledì 24 maggio alle 21 andrà in scena al Teatro Toselli il cantautore, compositore e polistrumentista Motta, uno dei più importanti protagonisti della scena musicale italiana con un concerto unico nel suo genere, che si distacca dai precedenti per la rivisitazione dei brani del suo ampio repertorio in chiave elettronica, con elementi elettro-psych, ma anche puramente acustici piano e voce. Ad accompagnarlo in questo insolito “Live in trio” i musicisti di lungo corso Giorgio Maria Condemi e Cesare Petulicchio.
La sera successiva, giovedì 25 maggio alle 21.30, sempre al Toselli, sarà la volta della cantante, attrice ed eclettica artista Tosca con il suo ultimo progetto “’Sto core mio. Notturno napoletano per Roberto Murolo”. Un omaggio di Tosca al grande Maestro, a Napoli e alla musica partenopea. Uno spettacolo pieno di gratitudine e sentimento in cui la messa in scena, curata da Massimo Venturiello, avrà il piacere di accogliere sul palco serenate e serenatelle, madrigali e villanelle.
A seguire, presso il suggestivo Complesso Monumentale di San Francesco (via Santa Maria 10), Tosca regalerà al suo pubblico una performance d’eccezione in acustico (solo per i possessori del biglietto del concerto).
Sabato 27 maggio alle 21, invece, è atteso in concerto Mario Brunello, uno dei più affascinanti, completi e ricercati artisti della sua generazione. Solista, direttore, musicista da camera e di recente pioniere di nuove sonorità con il suo violoncello piccolo, si cimenterà quasi in una staffetta tra J.S. Bach e M. Weinberg, due compositori che hanno aperto strade inimmaginabili, realizzato architetture metafisiche e che continuano ad essere meteore in viaggio nel futuro. Mentre è impossibile non rimanere affascinati dalla maestria con cui Bach esprime il detto e non detto nelle sue Suite per violoncello solo, il violoncello nella musica di Weinberg parla invece di disperazione e speranza allo stesso tempo, in opere di straordinaria personalità.
Città in note. La musica dei luoghi
Cuneo, 24-29 maggio 2023
Direzione artistica Claudio Carboni
con Carlo Maver
Presto programma completo su fondazioneartea.org
Biografie
MOTTA
Cantautore, polistrumentista e compositore di colonne sonore, nato a Pisa e romano d’adozione, Motta si avvicina alla musica sin da piccolo. Nel 2013 decide di far incontrare le sue passioni, cinema e musica, frequentando il corso di Composizione per Film presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Inizia così a comporre colonne sonore: “Pororoca” (2013) di Martina Di Tommaso, “Dollhouse” (2014) di Edward Balli, “The Tell Tale Heart” (2014) di Andy Kelleher e il documentario di Simone Manetti “Good Bye Darling I’m Off To Fight” (2016). Esordisce come solista nel 2016 con “La Fine dei Vent’Anni” (Premio Speciale PIMI per il migliore album d’esordio, Targa Tenco come miglior opera prima) di cui scrive i testi, compone le musiche e cura gli arrangiamenti. Il disco vede la collaborazione di diversi artisti tra cui Riccardo Sinigallia. Nel 2018 esce il secondo album “Vivere o morire”, (1° posto nella classifica dei vinili più venduti) e vince la Targa Tenco per il miglior disco. Per la prima volta nella storia della manifestazione, un artista riceve due targhe per i suoi primi due album. Alla fine del 2018 Motta è protagonista di 4 concerti-evento sold out insieme a “Les Filles des Illighadad”, gruppo femminile proveniente da un piccolo villaggio del Niger. Ad inizio 2019 partecipa al Festival di Sanremo con “Dov’è l’Italia”, una riflessione che racconta l’attualità in Italia, con cui vince il premio per il miglior duetto insieme a Nada. Il 19 marzo 2020 esce il suo libro “Vivere la musica”, pubblicato da Il Saggiatore, e nel 2021 arriva “Semplice”, il suo terzo album. Un ritorno acclamato da pubblico e critica, seguito da un tour estivo. Nel 2022 torna in tour nei principali club d’Italia.
TOSCA
Cantante, attrice, eclettica artista con un’innata propensione alla ricerca e alla sperimentazione. Da questa sua poliedricità nascono numerosi progetti speciali tra cui Romana – Omaggio a Gabriella Ferri e Sto Core Mio – Notturno napoletano per Roberto Murolo, spettacoli come La strada di Fellini e Il borghese gentiluomo di Moliere, nonché incursioni nel teatro sociale con I monologhi della vagina, Italiane e Donne come noi. Da settembre 2022 è supervisore artistico dell’Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, il Laboratorio e HUB culturale della Regione Lazio che dal 2015 ha guidato già come coordinatore e direttore della sezione Canzone. Ha collaborato con grandi artisti italiani e internazionali: Ivano Fossati, Nicola Piovani, Ennio Morricone, Chico Buarque e Ron con cui vince il Festival di Sanremo nel ‘96. Vince la Targa Tenco nel 1997 come migliore interprete con l’album Incontri e passaggi, nel 2019 per il migliore album Viaggio in Italia con il collettivo Adoriza e a giugno 2020 con due Targhe per la miglior canzone singola con Ho amato tutto e come miglior interprete di canzoni per l’album Morabeza, entra in un club riservato a pochissimi artisti che sono riusciti a mettere a segno una doppietta nel premio più tecnico della musica italiana. Nel 2020 partecipa al 70° Festival di Sanremo con il brano Ho amato tutto, con il quale vince il premio Bigazzi per la migliore composizione. Ha al suo attivo nove dischi in studio e sette live. Morabeza è l’ultimo disco in studio che conclude un lungo viaggio attraverso i paesi del mondo ed esce accompagnato da ll suono della voce, road movie presentato alla Festa del Cinema di Roma 2019, per cui riceve il premio Protagonista dell’anno ai Nastri d’Argento Doc 2020. A febbraio 2021 ha pubblicato la raccolta D’Altro Canto, contenente le cover eseguite durante l’omonima trasmissione condotta a ottobre 2020 su Radio3 con Giorgio Cappozzo. In concomitanza della tournée internazionale per il disco Morabeza, nella primavera 2022 pubblica Lo he amado todo, Amado tudo e J’ai tout aimé, le versioni in spagnolo, francese e portoghese di Ho amato tutto, adattate rispettivamente da Sílvia Pérez Cruz, Adriana Calcanhotto e Awa Ly. A dicembre 2022 pubblica il CD Morabeza Rendez-vous Live, che raccoglie diciassette tracce, con alcuni inediti, registrate nei due anni del suo lungo tour che ha toccato, oltre che l’Italia, mezza Europa, il Brasile e il Nord Africa, accogliendola tra le sue voci più emozionanti.
MARIO BRUNELLO
Solista, direttore, musicista da camera e di recente pioniere di nuove sonorità con il suo violoncello piccolo, è stato il primo Europeo a vincere il Concorso Čajkovskij a Mosca nel 1986. Il suo stile autentico e appassionato lo ha portato a collaborare con i più importanti direttori d’orchestra quali Antonio Pappano, Valery Gergiev, Myung-whung Chung, Yuri Temirkanov, Zubin Mehta, Ton Koopman, Manfred Honeck, Riccardo Muti, Daniele Gatti, Seiji Ozawa, Riccardo Chailly e Claudio Abbado, esibendosi con le più prestigiose orchestre mondiali. Suona un prezioso Maggini dei primi del Seicento, al quale ha affiancato negli ultimi anni il violoncello piccolo a quattro corde. Questo strumento è costruito nella tipica accordatura violinistica ma un’ottava più bassa, mantenendo quindi la profondità e le sfumature più scure tipiche del violoncello. Proprio queste peculiarità hanno spinto Brunello ad esplorare i capolavori musicali del repertorio per violino di Bach, Vivaldi, Tartini e contemporanei. L’integrale delle Sonate e Partite di J. S. Bach al violoncello piccolo è stata la prima rivelatoria incisione discografica di Mario Brunello per ARCANA, nel 2019, ed ha ricevuto il plauso della critica nazionale ed internazionale; seguiranno l’album Sonar in Ottava (nominato Best Concert Recording del 2020 da BBC Music Magazine), un CD dedicato a Giuseppe Tartini per il 250° anniversario dalla sua morte, con l’Accademia dell’Annunciata e premiato con il Diapason D’or e un CD con le Sonate in Trio di JS Bach. L’ultima uscita discografia è del gennaio 2023 con Bach Transcriptions, anche questa in collaborazione con l’Accademia dell’Annunciata. Dalla stretta collaborazione con la Kremerata Baltica e Gidon Kremer sono nate due registrazioni d’eccezione: The Protecting Veil di Tavener registrato al Festival di Lockenhaus e Searching for Ludwig (novembre 2020) – tributo a Beethoven, che vede due quartetti di Beethoven nella versione per orchestra d’archi dividersi la scena con brani contemporanei d’ispirazione beethoveniana di Léo Ferré e Giovanni Sollima. Mario Brunello è il Direttore Artistico dei Festival Arte Sella e dei Suoni delle Dolomiti. A ottobre 2020 è stato nominato Direttore Artistico del Festival di Stresa, succedendo a Gianandrea Noseda.