Written by Confagricoltura Cuneo

Attacchi dei lupi sempre più frequenti anche in pianura, le attuali misure di difesa non bastano

Per Confagricoltura Cuneo non è più rinviabile un contenimento del predatore, come già avviene altrove

“Non è più rinviabile un contenimento del numero di lupi sul nostro territorio, come già avviene peraltro in Paesi con noi confinanti. Purtroppo, i casi ormai sempre più frequenti di attacchi a greggi e mandrie, non solo in alpeggio ma anche a quote collinari e pianeggianti, confermano che questo carnivoro rappresenta un pericolo concreto per le attività di allevamento. Le misure di difesa attualmente previste non sono sufficientemente efficaci: non basta infatti recintare i pascoli, laddove possibile, dato che il lupo è in grado di saltare reti di oltre due metri d’altezza oppure di scavare al di sotto”. Alla luce dei recenti attacchi in molte zone della Granda, specie in aree di pianura, il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio, invoca interventi urgenti per limitare il numero di lupi sul territorio provinciale.

“Anche su questo fronte, come per la proliferazione dei cinghiali, la situazione sta sfuggendo di mano, ma va riequilibrata e riportata a livelli accettabili – continua Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo -. È quindi necessario un intervento normativo che consenta la possibilità di contenere questi predatori onde evitare ulteriori attacchi che creano un danno notevole non solo agli allevatori, ma indirettamente anche a tutti coloro che abitano e frequentano il nostro territorio. Auspichiamo dunque che il “Piano Lupo”, da tempo atteso, possa presto diventare realtà e contenga misure adeguate per affrontare questa criticità. Di questo passo, altrimenti, l’abbandono da parte di chi lavora nelle aree rurali alpine e prealpine sarà inevitabile, così come potrebbero esserci problemi anche di sicurezza pubblica”.

I risultati del monitoraggio nazionale del lupo, pubblicati nell’ambito del progetto Life WolfAlps EU in sinergia con ISPRA, hanno confermato infatti che se negli anni ’70 la specie era ridotta a circa un centinaio di individui concentrati nell’Italia centrale e meridionale, negli ultimi decenni la specie si è espansa naturalmente in gran parte d’Italia, specie nelle regioni alpine, dove si è registrato l’incremento più significativo. I dati del monitoraggio nazionale del lupo condotto tra il 2020 e il 2021 stimano 3.300 lupi su tutto il territorio nazionale e oltre 900 esemplari nelle regioni alpine, in particolare in Piemonte (Cuneo in primis), Liguria e Valle d’Aosta. Considerate le ultime evoluzioni, si può ragionevolmente presumere che i numeri attuali siano ulteriormente cresciuti.

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