Written by Aci Cuneo

Cinquanta studenti delle scuole di Fossano a lezione di sicurezza stradale con l’Aci Cuneo

Le lezioni si sono svolte nell’ambito del progetto “Ride to school”, realizzato dall’Istituto di Istruzione Superiore “G. Vallauri”, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Sacco e Paglieri

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Un momento del corso tenuto in aula dal direttore dell’Aci Cuneo, Giuseppe De Masi

Una cinquantina di studenti tra i 13 e i 17 anni frequentanti l’Istituto di Istruzione Superiore “G. Vallauri” e l’Istituto Comprensivo “Sacco” e “Paglieri” di Fossano hanno preso parte, nei giorni scorsi, al primo di una serie di corsi di educazione stradale svolti dall’Automobile Club di Cuneo nell’ambito del progetto “Ride to school”, realizzato dall’Istituto di Istruzione Superiore “G. Vallauri”, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Sacco e l’Istituto Comprensivo Paglieri di Fossano con l’obiettivo di incentivare la mobilità dolce creando una virtuosa economia circolare e locale. Docente il direttore dell’Aci Cuneo, Giuseppe De Masi, che ha tenuto un corso di due moduli su utenti vulnerabili e ciclisti e su micromobilità e mobilità sostenibile, incentrati rispettivamente sul corretto utilizzo della bicicletta e del monopattino.

“Abbiamo rivolto queste lezioni ai primi ragazzi selezionati nell’ambito del progetto “Ride to school” – afferma il direttore di Aci Cuneo, Giuseppe De Masi -. Gli alunni sono stati suddivisi in due gruppi prendendo parte a lezioni da un’ora e mezza ciascuna. Ma questo è solo l’inizio di un progetto più ampio che si svilupperà nel corso di tutto l’anno scolastico: quando saranno selezionati altri ragazzi, infatti, metteremo a calendario nuove sessioni formative”. “L’introduzione e l’utilizzo di nuovi mezzi di trasporto per i minorenni, quali per esempio il monopattino, ci ha spinto a promuovere questo tipo di lezioni grazie all’indispensabile supporto dell’Aci Cuneo – aggiunge Roberto Conte, mobility manager dell’Istituto Vallauri di Fossano -. La provincia di Cuneo, per altro, è una di quelle che a livello nazionale ha il più alto tasso di incidentalità sulle strade. È giusto, dunque, iniziare a formare i ragazzi fin da giovani sull’utilizzo corretto dei vari mezzi di trasporto. Ma dietro si cela anche un discorso sociale: dopo il Covid molti ragazzi hanno manifestato segnali di isolamento e di scarsa apertura alla vita sociale; crediamo che la bicicletta possa aiutare i ragazzi a uscire di casa e a recuperare i propri spazi all’esterno”.

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Alcune biciclette parcheggiate all’uscita dell’ISS Vallauri di Fossano

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