Written by Confagricoltura Cuneo

Comparto vino in cerca di soluzioni, Confagricoltura Cuneo: “Servono misure strutturali”

La vendemmia si prospetta di qualità, ma pesano l’aumento delle giacenze, il calo dei consumi e le incertezze mondiali

Un grappolo di uva moscato

Mentre nei vigneti della provincia di Cuneo già si respira aria di vendemmia, che si preannuncia di qualità eccellente, il settore vitivinicolo locale continua ad interrogarsi sulle possibili strade per affrontare i non pochi problemi sul tavolo: aumento delle giacenze, calo importante dei consumi ed effetti dei dazi USA annunciati da Trump, tutti da valutare vista la trattativa ancora in atto. Fattori che stanno mettendo a dura prova l’intera filiera viticola. A fronte di questa situazione, Confagricoltura Cuneo, attraverso la voce di Gian Luca Demaria, presidente della sezione vitivinicola regionale e della sezione provinciale Vini Rossi dichiara: “Serve un cambio di rotta immediato e coraggioso. La riduzione delle rese che diversi Consorzi di Tutela stanno approvando in queste settimane è una prima misura d’urgenza, ma non può essere l’unica risposta. Il settore ha necessità, quanto prima, di un piano strategico di medio-lungo periodo”.

I Consorzi del Roero, del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e dell’Asti hanno infatti approvato un taglio delle rese e, in qualche caso anche il blocco dei nuovi impianti per il 2026. Decisioni che mirano a contenere l’emergenza legata all’aumento delle giacenze. “Sono segnali importanti – riconosce Demaria – perché danno effetti immediati e dimostrano la consapevolezza crescente nel territorio. Ma devono essere seguiti da misure più profonde, condivise e strutturali. Tra queste la vendemmia verde, come strumento per riequilibrare la produzione, ma anche una riflessione seria sulle autorizzazioni d’impianto”.

Anche a livello nazionale Confagricoltura conferma il trend con una diffusa e significativa contrazione dei consumi a cui si somma il cambio di abitudini dei consumatori, complici anche le campagne antialcol e le mode salutiste. Sul fronte esportazioni, oltre ai potenziali effetti negativi dell’accordo Ue–Usa sui dazi, si registra un irrigidimento delle politiche protezionistiche di alcuni mercati asiatici, in particolare Cina e Russia. Fattori che contribuiscono a delineare con chiarezza il fatto che occorre una strategia ampia e duratura, capace di riequilibrare la domanda con l’offerta e di rafforzare il ruolo degli attori della filiera.

Per Confagricoltura il rilancio della domanda è una priorità e passa attraverso un’attività di promozione e comunicazione rinnovata e rafforzata, capace di contrastare una narrazione sempre più diffusa che tende a sminuire la cultura del ‘bere bene’. Una cultura che, al contrario, rappresenta valori profondi legati al territorio, alla tradizione e alla convivialità. Su questo l’Italia ha molto da raccontare e da insegnare. Occorre quindi potenziare le attività di promozione nei Paesi terzi, rendendole più flessibili e maggiormente adattabili alle reali esigenze delle imprese e dei mercati di riferimento.

In attesa del “Pacchetto Vino” della Commissione UE, previsto entro fine anno, Confagricoltura Cuneo chiede che il governo e le istituzioni regionali si attivino con urgenza per sostenere il comparto. “Non possiamo più permetterci di navigare a vista -conclude Demaria -. È il momento di mettere in campo visione, risorse e coraggio per salvaguardare uno dei settori più identitari dell’agricoltura italiana”.

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