Written by Confindustria Imperia

La parità di genere sui luoghi di lavoro cresce con incentivi concreti e cambiamento culturale

Il convegno organizzato da Confindustria Imperia ha fornito una fotografia reale della situazione

Uno scorcio della sala del convegno sulla parità di genere organizzato da Confindustria Imperia

“Un traguardo ancora da raggiungere, per conseguire il quale è necessario sia fornire alle aziende vantaggi concreti per innescare adeguati processi di cambiamento, sia innescare un percorso di cambiamento culturale della mentalità con cui comunemente ci approcciamo all’argomento”. In queste parole del presidente di Confindustria Imperia, Luciano tesorini, è riassunta l’eredità lasciata dal convegno sulla parità di genere nel contesto lavorativo e normativo italiano svoltosi ieri pomeriggio – martedì 23 settembre, ndr – nella splendida cornice dell’Hotel Royal di Sanremo, su iniziativa di Confindustria Imperia, Ufficio della consigliera di Parità della Regione Liguria e SGS Italia Spa. L’evento, che ha visto un’ampia partecipazione di pubblico e un parterre di relatori multidisciplinare e qualificato, è il secondo atto di un convegno sullo stesso tema organizzato lo scorso anno a margine della Uni/PdR 125:2022, la Prassi di Riferimento che definisce i requisiti per un sistema di gestione per la parità di genere nelle organizzazioni, con l’obiettivo di trasformare i principi di inclusione in pratiche concrete e misurabili tramite specifici indicatori prestazionali.

Il convegno si è aperto con un video messaggio beneaugurale della Ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, a cui sono seguiti tre interventi di scenario di ambito differenti. 

La consigliera di Parità di genere della Regione Liguria, Laura Amoretti, ha quindi evidenziato luci e ombre dei dati sui progressi fatti sul territorio sul raggiungimento della parità di genere sui luoghi di lavoro, lasciando intendere che la strada da fare è ancora molta. A seguire, Bianca Francia, Business Assurance Area manager Nord SGS Italia Spa, ha fatto una panoramica sull’iter che devono seguire le aziende per conseguire la certificazione sulla parità di genere, sottolineando come si tratti di un percorso che ha bisogno di una motivazione forte da parte delle imprese. La prima tranche di interventi è stata chiusa dalla psicoterapeuta e formatrice Valentina Airone, che si è soffermata sugli stereotipi legati al linguaggio e alla comunicazione che spesso condizionano il cambiamento culturale minandone l’efficacia.

La seconda parte del convegno ha visto un confronto avvincente con la presidente di Formedil Italia, Elena Lovera e la presidente nazionale dei Giovani imprenditori edili, nonché vicepresidente nazionale Ance, Angelica Kristle Donati, che hanno fornito una visione allargata a livello geografico e specifica sul settore delle costruzioni del tema del convegno. Dai loro interventi è emerso come da una parte il passaggio generazionale possa facilitare a superare il gap culturale sulla parità di genere, dall’altra come la fotografia attuale della situazione renda indispensabile l’attivazione di incentivi per le aziende (agevolazioni, contributi, vantaggi in genere, come il Voucher certificazioni PMI per competitività e sostenibilità della vicina Regione Piemonte) per innescare il cambiamento.

Protagonisti dell’ultima parte del convegno sono stati il direttore del Royal Hotel Marco Sarlo, la dirigente di ARTE Imperia Grazia Ricca e la socia dello Studio Parolini STP Srl Elisa Falchi, che hanno raccontato il percorso di ottenimento della certificazione sulla parità di genere delle loro rispettive realtà, evidenziando come la formazione continua sulle risorse umane possa essere una chiave di volta per creare le condizioni affinché parità di genere e inclusioni diventino elementi naturali delle dinamiche aziendali.

A trarre le conclusioni del convegno è stato l’assessore regionale Marco Scajola, che ha dichiarato: “La parità di genere e l’inclusione sono una priorità per la Regione Liguria. Con il 63% del personale regionale composto da donne e un equilibrio crescente negli incarichi di responsabilità, i risultati dimostrano un impegno concreto. Occorre però rafforzare la cultura della meritocrazia, affinché ciascuno possa ambire a qualsiasi ruolo in base alle proprie competenze e attitudini, senza subire limiti o ingiustizie legate a vecchi retaggi culturali. In questa direzione sono determinanti le misure sostenute con il Fondo Sociale Europeo, come il bonus asilo nido, i contributi per badanti e baby-sitter e i progetti abitativi per i giovani, che offrono un supporto reale alle famiglie e favoriscono la costruzione di una comunità più inclusiva e solidale”.

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