Written by Banco Azzoaglio

Presentata la 12^ Borsa per un anno di studio in USA grazie al Banco Azzoaglio

Presentazione del Bando e pubblico

Presentazione del Bando e pubblico

Presentazione del Bando e pubblico

Presentazione del Bando e pubblico

Il Banco Azzoaglio di Ceva ha presentato la dodicesima Borsa di studio che darà la possibilità, a uno dei ragazzi delle classi quarte dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Baruffi” di Ceva, di vivere un anno di studio negli Stati Uniti. Un’opportunità che permette ai ragazzi di vivere un’esperienza che “cambia la vita”, come hanno raccontato alcuni degli studenti della scuola cebana, e che nasce dalla ultra decennale collaborazione tra la Banca, che da sempre guarda al futuro investendo sui giovani, e l’associazione Intercultura.  
“Spero che, uscendo da questa sala, a molti di voi venga la voglia di candidarsi – ha esordito Erica Azzoaglio -. La nostra Banca ha il compito di fare gli investimenti giusti e quello sui giovani del territorio è uno dei migliori. Dopo questa esperienza, non sarete più quelli di prima e porterete nella vostra famiglia, nella vostra scuola e in tutta la comunità ciò che avrete vissuto”. “Sarete ‘ambasciatori della cultura’ – ha aggiunto Simone Azzoaglio -. Ceva è lontana dai grandi centri. Abbiamo pensato che potevano portare cultura qui affidando a qualcuno dei nostri giovani il compito di ‘contaminare’ il territorio. E le Borse di studio Intercultura sono la giusta occasione”.
All’apertura del nuovo bando erano presenti i responsabili dell’associazione e quelli della scuola cebana che, quest’anno, conta 10 studenti, su 300, impegnati in esperienze di studio e di vita all’estero.
“I ragazzi saranno ospitati, come figli, in famiglie e frequenteranno il quarto anno di studio negli Stati Uniti” – ha spiegato Roberto Ferrero di Intercultura Onlus.
La lingua è uno dei primi ostacoli, ma si supera in pochi giorni come ha raccontato, in collegamento skype dagli Stati Uniti, Elion Aliu, l’ultimo ragazzo partito grazie al Banco Azzoaglio. “Un’esperienza bellissima – ha detto -. Vivo con un padre adottivo, che insegna anatomia e che mi fa sentire parte della sua famiglia, e con un ‘fratello’ che arriva dalla Germania. La scuola è gigante e qui si usa cambiare spesso classe. Ad ogni cambio ho trovato più di una persona disponibile ad aiutarmi e ora sono io che, scherzando, dico agli altri ragazzi: ‘Vuoi che ti accompagni?’. Il consiglio che posso dare a tutti è: provateci!”.
Maggiori informazioni su www.intercultura.it.
 
 

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