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I prodotti Valgrana presenti a Roma in occasione della celebrazione per il ventennio dell’Anpci

valgrana stagionatura

Forme di Piemontino Valgrana in uno dei magazzini di stagionatura

Se è vero che nella botte piccola c’è il vino buono è altresì vero che nei piccoli centri della provincia italiana si celano spesso chicche inaspettate. Nel caso di Scarnafigi, in provincia di Cuneo, un luogo che è da sempre all’avanguardia quando si parla di eccellenze agroalimentari, più che di chicca sarebbe corretto parlare di un cantiere in continua trasformazione. Qui, a sei km da Saluzzo, la Valgrana è diventata un vero e proprio punto di riferimento imprescindibile sul territorio, capace di restituire ai consumatori quella sintesi di genuinità e gusto che non è facile garantire. Questo connubio non deve essere passato inosservato all’Anpci (Associazione Nazionale Piccoli Comuni d’Italia) presieduta da Franca Biglio, ente che lavora costantemente ad obiettivi inerenti la necessità di semplificazioni normative, di una maggiore autonomia e dell’impiego di nuove risorse e di personale. L’Anpci ha deciso di organizzare a Roma, dall’11 al 13 ottobre, un simposio che vedrà la partecipazione di 200 persone, in occasione dei festeggiamenti per il ventennio a difesa dei mini enti, e all’interno del quale non mancheranno i formaggi Valgrana.
“Valgrana, da ormai trent’anni vero e proprio punto di riferimento all’interno della produzione lattiero casearia, è fiera di partecipare ad un evento così importante che si propone di tutelare quelle piccole realtà che sono il cuore pulsante delle nostre tradizioni – commenta Franco Biraghi, presidente della Valgrana -. Le stesse tradizioni da cui è partita la produzione di 15 forme al giorno, l’inizio di una grande avventura che ha visto l’azienda ampliarsi sempre di più, fino all’attuale ultimo ingrandimento inerente il nuovo reparto di confezionamento”.
Tra i prodotti che troveranno posto durante il prestigioso ritrovo romano figurano il Piemontino, un must tra i formaggi a pasta dura, realizzato con 100% latte piemontese, senza lisozima e con una stagionatura di oltre 15 mesi. Connotato da un sapore delicatamente accattivante, è perfetto da tavola e come grattugiato, da solo oppure esaltato da innumerevoli ricette. Questa versatilità concorre a renderlo un formaggio adatto ad ogni occasione, da snack completo degli apporti nutrizionali necessari a seducente finger food durante un aperitivo. A Roma non mancheranno altre due perle, suggelli dello stretto rapporto che intercorre tra la Valgrana e il territorio: il Raschera Dop, formaggio dalla storia antica, un tempo utilizzato come moneta di scambio, caratterizzato da una stagionatura di minimo 30 giorni e da una morbida dolcezza che lo rende l’ingrediente ideale per alcuni dei piatti tipici della cucina piemontese (gli gnocchi) ma che sarà, senza dubbio, fonte di ispirazione anche per quella romana. Sul palcoscenico del gusto non poteva mancare un ulteriore indiscusso protagonista: il Bra Duro Dop con i suoi oltre 6 mesi di stagionatura riporta alla mente, complice anche la personalità sapida e spiccata, i pascoli estivi, l’aria salubre e una tradizione storica che lo ha visto particolarmente apprezzato dai mercanti che commerciavano ben oltre i confini nazionali.
“La presenza della Valgrana ad un evento di una simile portata – conclude Biraghi – costituisce un ulteriore motivo di orgoglio per una realtà che ha fatto del connubio tra tradizione e innovazione un vero e proprio punto di forza, rinsaldando sempre più il legame con il territorio di origine, ma non smettendo mai di cercare nuovi orizzonti”.
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Forme di Piemontino Valgrana in uno dei magazzini di stagionatura

Franco Biraghi, titolare Valgrana spa

Franco Biraghi, titolare della Valgrana spa

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