Written by Confindustria Cuneo

Il settore agroalimentare ha bisogno di norme chiare, uniche e controlli eseguiti da parte di specialisti

“Chiediamo solo di semplificare, avere norme chiare e uniche e controlli eseguiti da specialisti del settore. Puntare dunque sull’eccellenza con verifiche puntuali che tutelino i consumatori e gli stessi imprenditori”. È il monito lanciato martedì 4 dicembre dal presidente della Commissione Agroalimentare di Confindustria Piemonte, Franco Biraghi, durante l’importante convegno “Verso il nuovo sistema dei controlli ufficiali sulla catena alimentare: aspetti innovativi, criticità e opportunità del regolamento 625/2017” svoltosi al Centro Congressi dell’Unione industriale di Torino e che ha avuto come focus centrale il tema dei controlli sulla filiera alimentare.
A partire dal 2020 sarà adottato un nuovo sistema europeo e all’Italia, come agli altri Stati membri, è stato demandato il compito di designare le autorità preposte alle verifiche: “La Commissione Agroalimentare di Confindustria Piemonte – ha detto Franco Biraghi nel suo discorso introduttivo – ha organizzato questo convegno perché vuole arrivare ad un confronto costruttivo, almeno nel campo dei controlli sulle frodi e sulla sicurezza alimentare, in quanto è convinta che approfondire e confrontarsi sia la strada migliore per arrivare al principale scopo che si prefigge: una sempre migliore qualità e sicurezza degli alimenti e la possibilità di lavorare con certezza di diritto e quindi in tranquillità. Questi sono i punti di partenza su cui si deve lavorare per far crescere il settore alimentare e il turismo enogastronomico, settori portanti non solo per l’economia della nostra regione, ma anche per il resto d’Italia”.
“Il sistema dei controlli – aggiunge Giorgio Ferrero, assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte – è un elemento di qualità della produzione agroalimentare: è auspicabile per il futuro maggior chiarezza nelle regole, uniformità e armonizzazione nella fase dei controlli da parte dei soggetti preposti”.
L’incontro è stato impreziosito dagli interventi dei rappresentanti dei Ministeri della Salute e delle Politiche agricole nonché del settore Prevenzione e Veterinaria della Regione Piemonte. Sono intervenuti Pietro Noé (Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione, Ministero della Salute), Antonio Iaderosa (Dipartimento Ispettorato Centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, MIPAAFT) e Gianfranco Corgiat Loia (dirigente Settore Prevenzione e Veterinaria, Regione Piemonte).
A seguire si è tenuta un’interessante tavola rotonda che ha visto gli interventi di Lucia Decastelli (Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta), Davide Calderone (Assica – Associazione industriali delle carni e dei salumi), Ettore Soria (Assolatte – Associazione italiana lattiero casearia) e Francesco Benso (Ferrero Industriale Italia srl).
“Mi auguro che questo confronto tra chi è delegato a far rispettare la legge svolgendo i necessari controlli e i rappresentanti della filiera agroalimentare, possa essere l’inizio di una collaborazione costante e costruttiva – ha concluso Biraghi -. La nostra economia è ancora in crisi, i produttori, le imprese di trasformazione e di distribuzione sono in difficoltà, non solo per ragioni economiche, ma anche e soprattutto per la mancanza di certezza di diritto, causata dal continuo e costante proliferare di leggi e regolamenti, sempre più complessi, di difficile lettura ed interpretazione, che vanno dagli adempimenti fiscali alle leggi sul lavoro, dalle normative sull’ambiente alla sicurezza sul posto di lavoro, dalla privacy al codice degli appalti, per finire con il Sistri e molte altre ancora. Serve semplificare, avere norme chiare e uniche con controlli eseguiti da specialisti del settore”.
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Da sinistra: Pietro Noè, Gianfranco Corgiat Loia, Franco Biraghi, Giorgio Ferrero e Antonio Iaderosa

I protagonisti della tavola rotonda. Da sinistra: Ettore Soria, Francesco Benso, Franco Biraghi, Davide Calderone e Lucia Decastelli

Il folto pubblico presente al convegno

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