Written by Confcommercio Cuneo

Confcommercio Cuneo premia un socio storico e un socio giovane per il suo 80° compleanno

Le due targhe sono andate a Mario Rabino di Cuneo e Edoardo Cappuccio di Borgo San Dalmazzo

Il presidente di Confcommercio Cuneo Roberto Ricchiardi tra il socio storico Aldo Rabino (a sinistra) e il socio giovane Edoardo Cappuccio (a destra)

Serata densa di emozione al Grill del Lovera in via Roma ieri – giovedì 23 ottobre 2025, ndr – per gli 80 anni della Confcommercio di Cuneo, celebrati con l’inaugurazione della mostra fotografica diffusa nei negozi della città sulla storia del commercio cuneese “Di parola, in parola” e con la premiazione di un socio storico e di un socio giovane, nello specifico Mario Rabino della gioielleria e oreficeria Rabino di Cuneo e Edoardo Cappuccio della pizzeria da Dodo di Borgo San Dalmazzo. Durante l’aperitivo il pubblico ha potuto godere delle oltre 200 fotografie esposte nei 60 negozi di Cuneo che si sono resi disponibili a partecipare all’iniziativa che scorrevano su due grandi monitor, fino a quando le luci si sono spente per l’arrivo dell’immancabile torta di compleanno con tanto di candeline e brindisi con sui si è conclusa la festa. L’iniziativa rientra nel calendario di appuntamenti che le Ascom aderenti a Confcommercio Imprese per l’Italia della Provincia di Cuneo stanno proponendo nel corso del 2025 per festeggiare l’80° compleanno dell’associazione e che culmineranno nella Convention di Sistema “Memoria e futuro” in programma giovedì 6 novembre 2025 al Cinema-teatro F.lli Vacchetti di Carrù.

“Nei giorni scorsi sono state molte le persone che mi hanno fermato per chiedermi se fosse possibile avere quella foto esposta in quel negozio, per raccontarmi un aneddoto o per condividere un ricordo – spiega il presidente di Confcommercio Cuneo, Roberto Ricchiardi -. Sono piccoli segnali che dimostrano come la scelta di portare l’evento nei luoghi del commercio sia stata azzeccata, perché ha ricollegato un pezzo di storia di Cuneo con i suoi protagonisti e con la città. La mostra vuole anche essere un riconoscimento per il lavoro che i nostri associati svolgono quotidianamente in silenzio, a volte da generazioni, adattandosi ai cambiamenti epocali che nel tempo si sono ripercossi su questo settore, sempre pronti a nuove sfide. Invito tutti a prendersi il tempo per fare una lunga passeggiata sotto i portici di Cuneo, da via Roma a corso Francia lungo corso Nizza per un tuffo affascinante e istruttivo nella nostra storia”.

All’inaugurazione sono intervenuti, tra gli altri, i rappresentanti delle forse dell’ordine, il vicesindaco del Comune di Cuneo Luca Serale, il consigliere provinciale Rocco Politanò e la consigliera dell’Atl del Cuneese Daniela Bianco, oltre al presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia della Provincia di Cuneo Danilo Rinaudo e all’ex presidente provinciale e memoria storica di Confcommercio, Ferruccio Dardanello

A ritirare la targa di riconoscimento per il socio storico Mario Rabino è intervenuto il figlio Aldo, che ha ricordato come l’attività di famiglia è ormai giunta alla quarta generazione, in quanto è stato il bisnonno a fine ‘800 a imparare a lavorare i metalli nobili per incidere i numeri dei reggimenti sui cannoni dell’esercito sabaudo. Da quell’esperienza ai primi del ‘900 ha aperto un laboratorio di riparazione a Cuneo, dove ha cominciato a realizzare monili e altri gioielli dopo la Prima guerra mondiale, lavorando soprattutto l’argento. La svolta è arrivata con l’inizio della lavorazione dei diamanti e poi con l’oro, affiancando dopo la Seconda guerra mondiale all’attività di oreficeria quella di orologeria, con le prime sveglie marchiate Rabino realizzate con casse italiane e ingranaggi svizzeri.

Il premio per il socio giovane, invece, è stato consegnato in prima persona a Edoardo Cappuccio, figlio d’arte, che a luglio ha aperto il suo locale a Borgo San Dalmazzo proseguendo una tradizione di famiglia avviata dai nonni Nunzia e Pino, che gli hanno insegnato il mestiere ma soprattutto a vivere, standogli sempre vicino e crescendolo come un figlio, tra forni e racconti di famiglia, con le mani sporche d’impasto e il cuore pieno d’amore per la pizza, facendolo innamorare di questo lavoro. Pizzaioli da quattro generazioni, non per nulla gli Amatruda sono un riferimento a Cuneo quando si parla di pizza.

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