Written by Confindustria Cuneo

Blocco cautelativo dei fondi interprofessionali per la formazione dei lavoratori, gravissimo attacco al sistema produttivo

Dura reazione di Confindustria Cuneo alle sconcertanti interpretazioni fornite dall’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) sulla natura dei Fondi interprofessionali, strumento indispensabile per la formazione professionale in azienda. La protesta degli industriali cuneesi prende spunto dalla lettera che il presidente dell’Anac Raffaele Cantone ha inviato al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, nella quale sostiene che le risorse gestite dai Fondi interprofessionali sarebbero di natura pubblica e non privata (come si evince dalla Sentenza del Consiglio del 15 settembre 2015) e che quando si procede all’affidamento di contratti di formazione professionale si devono applicare le procedure di aggiudicazione tipiche dei fondi pubblici. Nella migliore delle ipotesi, la conseguenza pratica di tali affermazioni sarebbe che ogni volta che un’azienda vuole disporre del proprio Conto Formazione – un vero e proprio conto corrente che l’azienda può utilizzare in maniera funzionale al proprio sviluppo strategico – dovrebbe effettuare una gara, considerando la propria formazione interna come appalto pubblico di servizi.
“È intollerabile che il sistema produttivo sia attaccato sui fondi professionali che da anni utilizziamo nelle aziende per lo sviluppo delle competenze dei nostri lavoratori – protesta il vice presidente di Confindustria Cuneo, Domenico Annibale -. Grazie a questi fondi abbiamo formato i nostri lavoratori sulla sicurezza, abbiamo internazionalizzato, innovato, per rimanere competitivi. È inaccettabile mettere a rischio queste risorse, che risultano dal versamento di contributi delle stesse aziende. Rischia di saltare tutto il sistema della formazione aziendale. Solo per le nostre aziende associate, il danno si aggirerebbe intorno ai 2 milioni l’anno. Dal 2007 ad oggi, solo nella provincia di Cuneo e solo attraverso il Conto Formazione di Fondimpresa, oltre 50.000 lavoratori sono stati coinvolti in percorsi formativi qualificanti, restituendo alle aziende del nostro territorio quasi 20 milioni di euro, risorse che altrimenti sarebbero finite ad altre destinazioni”.
Dopo tali interpretazioni dell’Anac, Fondimpresa e altri fondi interprofessionali hanno deciso di sospendere le attività e attendere i chiarimenti del Ministero. “Fortunatamente l’interpretazione di Cantone non è legge – ha aggiunto il direttore di Confindustria, Giuliana Cirio -. È necessario che tutto il sistema produttivo insieme ai sindacati si mobiliti immediatamente per evitare che le aziende vengano depauperate di risorse fondamentali. Nel frattempo vogliamo assicurare che le nostre attività di formazione con le aziende vanno avanti, i progetti che abbiamo presentato e sono stati autorizzati verranno conclusi; continueremo a presidiare la formazione professionale e a fornire il consueto supporto a tutte le imprese associate”.

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