Written by Fondazione Artea

“Inge Morath. L’occhio e l’anima”: mostra nel centenario della nascita della prima fotogiornalista dell’agenzia Magnum

Lama a Times Square, New York 1957 © Magnum/Inge Morath Estate courtesy Fotohof Archiv

Cent’anni fa nasceva Inge Morath, prima fotogiornalista donna nella storia dell’agenzia Magnum Photos. Una figura che ha avuto il merito di emanciparsi in una società e in una disciplina all’epoca spiccatamente declinate al maschile e che, da giovedì 19 ottobre 2023 a domenica 25 febbraio 2024, presso il Filatoio di Caraglio, sarà celebrata dalla mostra monografica “Inge Morath. L’occhio e l’anima”, con oltre 200 opere. L’esposizione, curata da Brigitte Blüml-Kaindl, Kurt Kaindl e Marco Minuz, è promossa e realizzata da Fondazione Artea e Regione Piemonte, in collaborazione con Suazes, Fotohof, Magnum Photos e Comune di Caraglio, con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e il contributo della Fondazione CRC e della Fondazione CRT.

Il titolo scelto per la mostra di Caraglio riprende una frase emblematica della fotogiornalista austro-americana: “La fotografia è un fenomeno strano. Ti fidi del tuo occhio, ma non puoi evitare di mettere a nudo la tua anima”. D’altro canto, il lavoro di Inge Morath è stato costantemente permeato da un binomio indissolubile con la macchina fotografica, germogliato all’ombra di uno pseudonimo maschile per aggirare le barriere culturali del suo periodo storico e manifestatosi in una serie di reportage in Europa, Asia e America.

Il progetto espositivo, realizzato “ad hoc” per gli spazi del Filatoio di Caraglio, che per secoli ha impiegato la manodopera femminile nella filatura della seta, conosce il suo sviluppo attraverso quindici sezioni tematiche che ripercorrono le principali esperienze di Inge Morath: si inizia con una serie di ritratti sulla fotogiornalista ad opera di diversi autori, tra cui Henri Cartier-Bresson, Yul Brynner e Phil Stern, per passare poi ai suoi esordi in occasione del suo viaggio a Venezia, dove sono nati la passione e il rapporto con la fotografia, ai reportage in Spagna, Italia, Iran, Francia, Messico, America, Russia e Cina. Viaggi che ha affrontato sempre con serietà, studiando la lingua, le tradizioni e la cultura di ogni regione dove si recava. Spazio poi alla serie Mask, figlia della collaborazione con l’illustratore Saul Steinberg, e ai ritratti dell’ultimo periodo della sua vita.

La mostra annovera anche una sezione mai esposta prima in Italia, con istantanee a colori ricavate dai reportage che la fotogiornalista originaria di Graz ha effettuato negli Stati Uniti d’America, in Messico, in Inghilterra e in Spagna. A questi si sommano una selezione di immagini realizzate da Kurt Kaindl presso la casa/studio dove Inge Morath visse a partire dal 1962 con lo scrittore Arthur Miller e un’antologia di suoi ritratti tra cui Jean Arp, Alexander Calder, Audrey Hepburn, Alberto Giacometti, Doris Lessing, André Malraux, Henri Moore, Marilyn Monroe, Pablo Neruda, Pablo Picasso e Igor Stravinskij.

Le fotografie di Inge Morath ne riflettono la sensibilità umana ancor prima che professionale, ma al tempo stesso sono assimilabili a vere e proprie pagine del suo diario di vita. Lei stessa, infatti, scrisse: “La fotografia è essenzialmente una questione personale, la ricerca di una verità interiore”. Nel 1992 viene premiata con il Great Austrian State Prize for Photography e nel 1999 con il Großer Österreichischer Staatspreis per la fotografia, prestigiosa onorificenza del governo austriaco.

La mostra ha come curatori, insieme al critico e giornalista Marco Minuz, Brigitte Blüml-Kaindl e Kurt Kaindl, che dirigono il centro Fotohof di Salisburgo, una delle più importanti istituzioni attive nella promozione della fotografia austriaca. I due stabilirono con Morath uno stretto rapporto di amicizia, organizzando a Salisburgo la grande mostra “Inge Morath: Fotografien 1952-1992”. Negli anni successivi si recarono a trovarla negli USA, dove la fotogiornalista si spense nel 2002 a New York.

La mostra sarà aperta il giovedì e il venerdì dalle ore 15 alle 19, mentre il sabato, la domenica e nei giorni festivi dalle 10 alle 19. I biglietti sono acquistabili in prevendita su ticket.it o presso la biglietteria del Filatoio (via Matteotti 40): intero 12 euro, ridotto 9 euro. Previste tariffe agevolate per gruppi e scuole.

Proprio pensando ai più giovani sono state specificatamente ideate cinque proposte didattiche rivolte alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo grado consultabili sul sito fondazioneartea.org. Per maggiori dettagli e prenotazioni scrivere una mail a info@fondazioneartea.org o telefonare allo 0171 1670042 (dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 17.30).

Ingresso ridotto, inoltre, per chi esibisce il biglietto della mostra “Fotografia è donna. L’universo femminile in 120 scatti dell’agenzia Magnum Photos, dal Dopoguerra a oggi”, l’esposizione collettiva in corso dal 13 ottobre al 25 febbraio alla Castiglia di Saluzzo, che si lega fortemente alla monografica di Inge Morath e in cui sono esposte altre sue fotografie della serie “Mask”.

Per ulteriori informazioni, www.fondazioneartea.org

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La mostra “Inge Morath. L’occhio e l’anima” sarà visitabile al Filatoio di Caraglio dal 19 ottobre 2023 al 25 febbraio 2024

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