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La Banca di Caraglio approva un bilancio in crescita e conferma l’apertura a Torino

La conferma dell’apertura di una nuova sede distaccata della Banca a Torino e un bilancio 2014 con un utile pari a 3 milioni e 599 mila euro, più che raddoppiato rispetto all’esercizio precedente. Continua così il suo percorso di crescita costante la Banca di Caraglio che sabato 23 maggio presso il Palazzetto dello Sport di Cuneo, ha radunato i suoi soci per le assemblee. Alla presenza di 1765 associati, oltre a 569 deleghe, si è svolta dapprima l’assemblea straordinaria, chiamata a adeguare lo statuto in funzione dell’apertura della nuova sede distaccata di Torino, mentre a seguire si è proceduto con l’assemblea ordinaria che ha approvato il bilancio ed espletato le operazioni di rinnovo dei vertici. Il nuovo Consiglio di amministrazione, proclamato eletto risulta così composto: Livio Tomatis, Tiziana Streri, Luciano Busso, Roberto Aimar, Alessandro Arnaudo, Guido Rinaudo, Emanuela Bertone, Graziano Colombo, Pier Angelo Silvestro, Oscar Benessia e Enrico Armando.
“Il bilancio 2014 è ottimo sia per il risultato economico sia per l’ulteriore rafforzamento patrimoniale che ne conseguirà – dichiara Livio Tomatis -. Per quanto riguarda le masse, risulta in forte aumento la raccolta e l’incremento importante degli impieghi sottolinea quanto la nostra banca abbia continuato a sostenere sia le famiglie che le attività imprenditoriali. Con la prossima apertura a Torino, inoltre, raggiungiamo un traguardo importante, che porterà così a 28 le filiali di operatività della banca, distribuite sul territorio delle provincie di Cuneo, Imperia e presto anche Torino”.
“Abbiamo presentato e approvato un bilancio più che positivo, il migliore degli ultimi cinque anni, un esercizio all’insegna della prudenza e della concretezza – sottolinea Giorgio Draperis, Direttore Generale della Banca di Caraglio -. Hanno contribuito a generare tale risultato sia l’apprezzabile performance del margine di intermediazione che il contenimento dei costi operativi. Proprio il margine di intermediazione è risultato in decisa crescita, superando i 36 milioni di euro, con un aumento di 2,88 milioni di euro rispetto all’anno precedente, registrando un +8,56%. La delibera dell’assemblea che conferma l’apertura, verosimilmente nel prossimo autunno, della sede distaccata a Torino permette di aprirci ad un nuovo territorio, allargando così gli orizzonti di crescita futura dell’istituto”.
Al 31 dicembre 2014 la raccolta totale della Banca, a valori di mercato, si è attestata a 1.590,23 milioni di euro con un incremento di circa 110 milioni di euro. Particolare interesse è stato dimostrato dalla clientela nei confronti dei prodotti di Bancassicurazione con una crescita, a valori correnti di mercato, pari ad oltre il 27 per cento. Gli impieghi verso la clientela, nonostante la perdurante fase congiunturale poco favorevole, si sono attestati a quota 854 milioni di euro, segnando un incremento del 4,10% rispetto al 2013. All’interno del comparto si evidenzia che il 62,23 per cento degli impieghi è destinato ai soci, indicatore in aumento rispetto al 61,58 per cento di fine 2013. Numerose sono state le iniziative, nel comparto impieghi, che nel 2014 hanno agevolato l’accesso al credito della clientela, tra cui lo stanziamento di cospicui plafond a favore di associazioni di categoria, il supporto concesso in occasione di eventi atmosferici, nonché i finanziamenti volti a favorire l’imprenditoria femminile nella fase di start-up. Risulta rafforzato il patrimonio di vigilanza (Fondi Propri) e rassicuranti i coefficienti prudenziali. Il primo infatti si attesta a 91,50 milioni di euro con un incremento del 3,68 per cento, mentre il tier 1 capital ratio è pari al 12,51 per cento (anno 2013 11,53 per cento) ed il total capital ratio si attesta al 12,53 per cento (anno 2013 11,58 per cento). Le rettifiche di valore su crediti sono state significative, oltre 12 milioni di euro, a conferma della politica di attenta copertura delle esposizioni deteriorate, frutto della difficile congiuntura economica. Il rapporto crediti netti in sofferenza sul totale dei crediti verso la clientela si attesta all’1,82%, valore nettamente inferiore alla media del sistema bancario nazionale.

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