Written by Fondazione CRC

Quotidianità e mode nella Cuneo medievale: inaugura il terzo capitolo della mostra in CRC

Mercoledì 17 maggio, alle 17, in Spazio Incontri, CRC Innova e F.T. Studio Ricerche Archeologiche indagano con l’archeoantropologa Alessandra Cinti sugli stili di vita dell’epoca

Un'immagine dell'inaugurazione del secondo episodio di "Cuneo medievale. Scoprire la città invisibile" (ph@ Danilo Ninotto)

Un’immagine dell’inaugurazione del secondo episodio di “Cuneo medievale. Scoprire la città invisibile” (ph@ Danilo Ninotto)

Mercoledì 17 maggio, alle ore 17, presso lo Spazio Incontri della Fondazione CRC (via Roma 15, Cuneo), CRC Innova e F.T. Studio Ricerche Archeologiche in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Alessandria, Asti e Cuneo inaugurano il terzo episodio della mostra “Cuneo medievale. Scoprire la città invisibile” dedicato a “Personaggi e persone” nella Cuneo del 1400. Dopo i saluti istituzionali, l’archeoantropologa Alessandra Cinti approfondirà il ruolo della disciplina antropologica in un cantiere di restauro e le scoperte che possono derivare da questa figura. Lo Spazio Innov@zione (via Roma, 17) aprirà quindi le porte per il terzo e ultimo episodio che sarà visitabile con ingresso libero fino a domenica 25 giugno, dal martedì al venerdì dalle 15.30 alle 20 e il sabato e la domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 20. Per gruppi e scuole sono previste visite guidate al mattino previa prenotazione a mostracuneomedievale@gmail.com. In occasione del terzo episodio dell’evento espositivo, venerdì 19 maggio alle 16, si terrà una visita guidata gratuita alla scoperta delle tracce della Cuneo medievale nelle collezioni del Museo Diocesano di Cuneo, con prenotazione obbligatoria su fondazionecrc.it. Tutti i sabati fino al 24 giugno continueranno, inoltre, le visite guidate alla mostra in CRC e, a seguire, alla sezione archeologica del Museo Civico (tariffa ridotta di 2 euro a persona, pagamento in loco). Per iscrizioni scrivere all’indirizzo mostracuneomedievale@gmail.com entro le ore 13 del venerdì precedente. L’esposizione “Cuneo medievale. Scoprire la città invisibile” è promossa con il contributo di Fondazione CRC, il sostegno di Generali, ACDA, Giuggia, AGC, TESI, Bottero e Sedamyl e il patrocinio di Regione Piemonte, Provincia di Cuneo e Città di Cuneo.

Questa terza puntata, intitolata “Personaggi e persone”, esplorerà la vita quotidiana nel Medio Evo, non soltanto grazie agli episodi raccontati dai cronisti e dalla ricerca sugli stemmi delle famiglie più importanti, ma anche attraverso le tracce materiali affiorate durante gli scavi archeologici come, ad esempio, gli elementi di ornamento e gli accessori di abbigliamento ritrovati nelle sepolture di San Francesco e Santa Maria della Pieve e frammenti e altri reperti che rimandano alle attività di tutti i giorni. Grazie alle scoperte e ai ritrovamenti archeologici è stato infatti possibile ricreare uno spaccato della quotidianità dei cuneesi dell’epoca, approfondendo anche mode e stili di vita. Il visitatore della mostra potrà rivivere una giornata tipo delle persone comuni che abitavano la città, in particolare, si tratterà di un martedì, giornata dedicata al mercato fin dalle origini della città.

Durante l’inaugurazione di mercoledì 17 maggio, sarà cura dell’archeoantropologa Alessandra Cinti raccontare come i ritrovamenti possano rivelare le abitudini e gli stili di vita degli antenati dell’epoca. Grazie allo studio delle sepolture, ad esempio, l’antropologia può fornire importanti informazioni su abitudini alimentari, patologie e altre caratteristiche della popolazione dell’epoca.

Venerdì 19 maggio, alle 16, sempre nell’ambito della mostra “Cuneo Medievale. Scoprire la Città invisibile”, durante la visita guidata tematica gratuita, dipinti, mappe e plastici della collezione del Museo Diocesano di Cuneo racconteranno le vicende della città scomparsa che giace sotto la strada e rivive nei nomi delle vie e dei quartieri. La visita sarà curata dalla storica dell’arte Ilaria Peano, guida del Museo Diocesano.

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